Hyperloop POD – BIG Architects
Innovativo è anche il sistema organizzativo: le stazioni sono chiamate portali, dove alle persone è sufficiente salire sul prossimo pod disponibile invece di “stazionare” lì. Tutti i gate di partenza sono visibili entrando nel portale e un semplice sistema di numerazione consente ai passeggeri di identificarli rapidamente. I pod si spostano su un trasportatore fino alla loro destinazione finale, con due tubi che consentono di viaggiare in entrambe le direzioni. Il più delle volte saranno raggruppati e condivideranno lo stesso corridoio. Dato che i trasportatori viaggiano sempre in maniera diretta verso la loro destinazione finale, non ci sono fermate intermedie. Questo rende ogni fermata un punto finale in cui i trasportatori invertono le direzioni per passare alla destinazione successiva.
Dal momento che i pod sono essenzialmente auto a guida autonoma, sono in grado far salire e scendere i passeggeri fuori dai portali. I pod possono essere richiesti tramite app mobile, un mix tra la comodità di Uber e la velocità del viaggio aereo. Queste unità diventano l’interfaccia per i passeggeri all’interno di un portale e funzionano in modo simile alla chiamata di un ascensore che utilizza una destinazione per il trasferimento dei passeggeri.
Questo sistema sembra essere chiaramente il prossimo passo logico nei sistemi di trasporto, unendo la velocità di un aereo e dei treni ad aria, con la capacità di un treno e la comodità di un’automobile.
Daria Ricchi è uno storico dell’architettura e scrittrice, attualmente impegnata presso la Oxford University come visiting fellow.
In possesso di un Dottorato di Ricerca in storia e teoria dell’architettura ottenuto presso la Princeton University, è stata insegnante presso la medesima università, la Yale University nonché presso la Parsons The New School di New York.
Ha all’attivo numerose pubblicazioni di tipo accademico e non (area, casamica- il corriere della sera, Low-Res, Pidgin, Threshold, AA Files).